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Tassazione del Welfare Aziendale

Agevolazioni fiscali per agevolare l’adozione di piani welfare aziendali

Welfare aziendale:
vantaggi fiscali per le imprese

Il Welfare è obbligatorio quando è riconosciuto dal datore di lavoro a seguito di:

Il Welfare è volontario quando è offerto dal datore di lavoro senza alcun obbligo di natura legale, contrattuale o regolamentare.

In conclusione, il discrimine tra deducibilità totale o parziale delle spese da parte dell'azienda è la volontarietà o l'obbligatorietà nell'erogazione dei Flexible benefit.

Vantaggi fiscali del welfare aziendale per i dipendenti

Nessuna tassazione Irpef sui benefit per i lavoratori

Quali sono i benefici concreti per i lavoratori?

I servizi di welfare non sono inoltre soggetti a tassazione ai fini Irpef, in quanto non entrano a far parte del reddito di lavoro su cui si calcola tale imposta.

Come beneficiare dei vantaggi fiscali del welfare?

Presupposto essenziale per la completa detassazione è l’erogazione dei benefit aziendali da parte del datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee di lavoratori. Se, invece, i bonus e premi aziendali sono concessi ad personam o costituiscono vantaggi solo per alcuni lavoratori, tali misure costituiscono reddito per gli stessi e vengono assoggettati al regime di tassazione ordinario. Questo vale sia in caso di benefit welfare introdotti volontariamente dall’impresa, sia in caso di benefit negoziati, come per esempio la conversione del premio di risultato, o concordati tra l’azienda e i sindacati mediante contratto, accordo o regolamento aziendale.

Premi di risultato e welfare aziendale

Conversione del premio di risultato in beni e servizi di welfare

La legge di Stabilità 2017 ha previsto che il cosiddetto Premio di Risultato (PDR) che già gode di un’aliquota IRPEF e addizionali agevolate del 10%, possa essere convertito nei beni e servizi Welfare elencati all’Art. 51 e all’art.100 del TUIR al verificarsi di determinate condizioni.

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il dipendente deve aver conseguito nell’anno precedente una retribuzione non superiore a € 80.000;

l’importo massimo annuale di premi di risultato convertibile deve essere pari a 3.000 euro lordi e a 4000 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro;

i criteri per definire il premio di risultato (incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione) devono essere misurabili, effettivamente realizzati e regolamentati da un contratto aziendale o territoriale.

In concreto tale possibilità consente al dipendente, anziché ricevere il premio di risultato in busta paga tassato al 10%, di usufruire della cifra intera esentasse da spendere in beni e servizi di welfare aziendale, aumentando così il proprio potere d’acquisto. La Legge di Stabilità 2017 ha previsto i premi di risultato anche per il settore pubblico, oltre che per quello privato.

Domande frequenti

Il dipendente che usufruisce del piano welfare aziendale deve pagare delle tasse sui benefit?

freccia apre sezione

No, perché i beni e servizi che il lavoratore riceve nell’ambito di un piano welfare aziendale non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente e quindi sono completamente detassati ai fini Irpef.